So di anticipare questa discussione di poco più di due anni. Ma solo per non fare in modo che qualcuno, a ridosso della scadenza non tiri fuori qualche trucco dal cilindro così, giusto per dire che tutto questo lamentarsi non era in fondo così giustificabile.
Ora, se avete un paio di minuti per potervi fermare a riflettere su cose che non cambieranno la vostra esistenza ma che “minchia, ora che ci penso…”, guardate questo filmato:
Chi di voi ha più di trent’anni certo lo avrà riconosciuto. Si tratta dello spot ideato per il lancio di quella che sarebbe stata l’ultima eclatante innovazione dell’uomo (dopo l’invenzione della ruota e del Mac ovviamente): Windows 95, il sistema operativo con interfaccia grafica di Microsoft che avrebbe traghettato il mondo verso una nuova era informatica, fatta di pc che si piantano apparentemente senza un motivo (quando invece il motivo c’è. Non è vero signora “ho installato 25 programmi freeware e ho il desktop intasato di icone altrettanto inutili”?!) e di tecnici che pensano di essere tali solo perché sanno utilizzare un mouse e cliccare a casaccio qualche finestra come una mosca impazzita che sbatte sul vetro.
Vi chiedo comunque di non fermarvi al solito discorso su chi ce l’ha più lungo tra Apple e Microsoft, su quanto sia figo far girare su un 386 con Linux e Windows in modalità virtuale o sul fatto che nel ’95 il Mac di vostro zio già incorporava tutte le tecnologie che un PC mediamente impiega adesso (e non senza una certa fatica tra l’altro…).
Provate a rivedere per un attimo questa pubblicità immaginando di non sapere in che anno sia ambientata e di quale software stiamo parlando. Non vi sembra tutto così, come dire, attuale? Voglio dire, sono passati vent’anni, e ancora le automobili non volano (alla faccia del signor Zemeckis e del suo regagniano ottimismo). La gente ha ancora i laptop appoggiati sulle gambe per far finta di lavorare e mandare le foto del proprio gattino agli amici via e-mail. Ma soprattutto, non ci siamo ancora liberati del tasto “Start”.
In quella pubblicità, ammettiamolo, c’era tanta di quella visionarietà che all’epoca Bill Gates riversava non solo sui suoi prodotti ma anche nei libri che scriveva. Provate ad esempio a leggervi un paio di pagine de “La strada che porta a domani” (Ed. Mondadori) e giudicate voi stessi quante di quelle profezie messe li, nero su bianco, si sono avverate con un grado di approssimazione più che accettabile.
Promesse di un futuro prossimo che si sono avverate. Ma dopotutto promesse oneste, che non assecondavano l’iperbolica legge di Moore che ci ha portato oggi ad avere macchine con una capacità elaborativa che allora non aveva neanche un avanzato centro di calcolo.
Insomma, quello che sembra di vedere a quasi 20 anni dal lancio di Windows 95 è che nonostante ci siano CPU più potenti e memorie più capienti, probabilmente quello che è mancato in questi anni sono state le idee. Fenomeno che poi, se andiamo bene a vedere, è probabilmente alla base di questo momento di stagnazione generale dei mercati.
Idee signori. Lampi di genio che, come è successo con l’avvento del personal computer, cambiano totalmente il modo di lavorare, socializzare e più in generale di vivere delle persone. Non delle catsaw di magliette col fiorellino in mezzo sponsorizzate dal calciatore di turno. E neanche una nuova release di Windows che nessuno si incoola che tanto con XP (che ricordiamo ha più o meno 11 anni di onorata carriera alle spalle) gira tutto uguale senza problemi di verifiche dell’autenticità del contenuto che voglio dire, se fate del software discreto e lo vendete ad un prezzo decente (e questo Apple lo ha ampiamente dimostrato) la gente magari se lo compra originale senza che voi andiate a sficcanasare tra gli hard disk di mezzo mondo.
Ma poi in fondo che ci lamentiamo a fare della persistenza del tasto “Start” che ancora in giro c’è gente che parla di comunisti e sistema maggioritario? Che cosa pretendiamo da una società che ha fatto dell’immobilismo, più che della tradizione, il proprio punto di forza? Cosa possiamo intravedere nel prossimo futuro se la gente continua a giocare a FIFA e a PES e si manda gli sms come dieci anni fa? La risposta viene quasi spontanea: Windows 2013.