Mi sto accorgendo sempre più spesso che l’incompetenza di taluni nell’approccio con i computer (siano essi desktop, laptop, tablet, smartphone o qualsiasi altro device definibile come “diavoleria elettronica”) non è un’incompetenza di carattere squisitamente tecnico. La definirei piuttosto un’incompetenza di interfaccia.
Mi spiego meglio: se sei di fronte ad una porta e ti chiedo di aprirla mi sto appellando alla tua competenza di interfaccia e dunque alla presunzione che trattandosi di un’oggetto di uso comune tu sappia che per aprirlo è necessario tirare una maniglia.
Non ti sto chiedendo di riparare una porta. Per farlo in questo caso sì che è richiesta una competenza tecnica sulla meccanica dei cardini e delle serrature applicata alla lavorazione del legno o di altri materiali.
Diverso è dunque scusarsi ed esimersi dal fare le cose per una mancanza di competenza tecnica e pretendere di fare lo stesso per una mancanza di competenza di interfaccia. Utilizzando l’esempio pocanzi citato è come se qualcuno vi dicesse: «Tu che ripari serramenti, potresti per favore aprirmi quella porta che io non so come si fa?». Domanda perlomeno curiosa, ne converrete con me.
Alla luce di quanto detto sinora vi sarà chiaro che la grande stima che nutro per la maggior parte di voi mi porta a pensare che se siete capaci di aprire una porta probabilmente sarete capaci di compilare un form su Internet, di gestire un’ordine su Amazon o di refreshare la pagina di un’app senza per forza di cose avere delle competenze tecnico-informatiche. Dunque, per favore, evitate di chiedermi per l’ennesima volta: «Tu che te ne intendi di computer, mi potresti spiegare come faccio ad aprire un profilo su Instagram?».