20 anni fa Internet era ancora troppo giovane. Nessuno credeva che sarebbe diventata un media maturo sul quale poter incentrare il proprio business ed organizzare la propria quotidianità. La cosa curiosa è che nonostante altrove sia così, la maggior parte di noi continua a ragionare come 20 anni fa.
20 anni fa si pensava ai quei poveri vecchietti che non sapevano usare i computer e che sarebbero stati tagliati fuori dalla società. Oggi quelli che pensavano queste cose sono diventati i poveri vecchietti di oggi. E noi continuiamo a pensare ai poveri vecchietti.
Io penso che non abbiamo voglia di imparare. Ci beiamo della nostra ignoranza. Continuiamo a dire che Internet non potrà mai eguagliare la qualità di contenuto dei libri e dei giornali. Ma quanti libri leggiamo in un anno? Quanti di noi sono abbonati ad un giornale o ad una rivista che leggono quotidianamente?
Ci vergognamo del contenuto frivolo dei post di Facebook o delle cavolate che ci scambiamo su Instagram. Poi accendiamo la televisione e guardiamo “Ero incinta e non lo sapevo”.
Abbiamo paura del nuovo e lo esorcizziamo ridendoci su, attaccandoci in una maniera insana alle nostre radici, ripetendo come un mantra quel “si stava meglio quando si stava peggio” solo perché quando si stava peggio con quelle poche conoscenze che avevamo riuscivamo a governare la situazione.
Non bisogna avere paura dei telefonini, dei computer, di tutte quelle “diavolerie elettroniche” che ci cambiano la vita. Piuttosto dovremmo aver paura di noi stessi quando non abbiamo i mezzi e la voglia di sviluppare un senso critico ed una coscienza che ci permetta di approcciarci al futuro senza diffidenza.